Rinasce Palazzo Doni di Treviso: quando il fintech incontra la storia
Posted On September 23, 2020
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Giunge così a 21 operazioni in 3 anni, e più di 26 milioni di euro raccolti, ma per la prima volta il crowdfunding è stato utilizzato per un intervento di recupero e restauro conservativo su un edificio posto sotto la tutela del Ministero per i Beni e le Attività Culturali: Palazzo Doni a Treviso.
L'edificio è una delle poche case gentilizie di fine Seicento sopravvissute ai bombardamenti dell’aprile del ’44, e rispecchia a pieno la classica configurazione dei palazzi nobiliari veneti in cui il piano primo ed il secondo si distinguono per le decorazioni parietali e per soffitti affrescati. Le vedute paesaggistiche di gusto tipicamente veneto si sviluppano con soggetti in monocromo a tinta seppia raffiguranti colli, abitati, rovine, tempietti classicheggianti e figure umane. Le decorazioni sono riconducibili allo stile Biedermeier, che si diffuse durante il dominio Asburgico nella prima metà del ‘800. Tutti i pavimenti sono composti da finiture in seminato alla veneziana con motivi geometrici sul contorno e decorazioni a rosoni.
A svolgere questo delicato intervento è il gruppo Setten Genesio Spa, un’impresa trevisana specializzata in restauri conservativi e fautrice del prestigioso e celebre recupero dell’Hotel St. Regis Venice, struttura alberghiera 5 stelle famosa celebre per la sua terrazza affacciata sul Canal Grande.
Il cantiere in oggetto prevedeva 18.500 mq da ristrutturare su misura in ogni minimo particolare (una mastodontica operazione che coinvolse direttamente oltre 300 lavoratori). Gli elementi di pregio di Palazzo Doni saranno interamente preservati e restaurati, ed i nuovi impianti saranno inseriti tenendo debitamente conto di tutte le preesistenze. Infatti il restauro delle decorazioni e degli elementi lapidei sarà supervisionato e curato dalla Dott.ssa Ragna Notthoff, riconosciuta e qualificata specialista del settore.
Un’operazione immobiliare da circa 4 milioni e mezzo di euro resa possibile anche da uno strumento - quello del crowdfunding immobiliare - che continua a macinare tassi di crescita significativi in tutto il mondo (20 i miliardi di euro raccolti nel 2019) di cui piattaforme come Walliance, iniziatrice dell’industria in Italia, sono protagoniste.
L'edificio è una delle poche case gentilizie di fine Seicento sopravvissute ai bombardamenti dell’aprile del ’44, e rispecchia a pieno la classica configurazione dei palazzi nobiliari veneti in cui il piano primo ed il secondo si distinguono per le decorazioni parietali e per soffitti affrescati. Le vedute paesaggistiche di gusto tipicamente veneto si sviluppano con soggetti in monocromo a tinta seppia raffiguranti colli, abitati, rovine, tempietti classicheggianti e figure umane. Le decorazioni sono riconducibili allo stile Biedermeier, che si diffuse durante il dominio Asburgico nella prima metà del ‘800. Tutti i pavimenti sono composti da finiture in seminato alla veneziana con motivi geometrici sul contorno e decorazioni a rosoni.
A svolgere questo delicato intervento è il gruppo Setten Genesio Spa, un’impresa trevisana specializzata in restauri conservativi e fautrice del prestigioso e celebre recupero dell’Hotel St. Regis Venice, struttura alberghiera 5 stelle famosa celebre per la sua terrazza affacciata sul Canal Grande.
Il cantiere in oggetto prevedeva 18.500 mq da ristrutturare su misura in ogni minimo particolare (una mastodontica operazione che coinvolse direttamente oltre 300 lavoratori). Gli elementi di pregio di Palazzo Doni saranno interamente preservati e restaurati, ed i nuovi impianti saranno inseriti tenendo debitamente conto di tutte le preesistenze. Infatti il restauro delle decorazioni e degli elementi lapidei sarà supervisionato e curato dalla Dott.ssa Ragna Notthoff, riconosciuta e qualificata specialista del settore.
Un’operazione immobiliare da circa 4 milioni e mezzo di euro resa possibile anche da uno strumento - quello del crowdfunding immobiliare - che continua a macinare tassi di crescita significativi in tutto il mondo (20 i miliardi di euro raccolti nel 2019) di cui piattaforme come Walliance, iniziatrice dell’industria in Italia, sono protagoniste.