L’intelligenza artificiale di Userbot vince due nuovi premi internazionali e punta a un milione di euro di investimenti
Posted On June 10, 2019
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Aiutare le aziende, sia imprese più piccole fino a 50 milioni di fatturato che grandi corporation, a gestire in maniera migliore e più efficace le proprie conversazioni con i clienti e tutti i processi più ripetitivi sfruttando l'intelligenza artificiale. È questo l'obiettivo principale di Userbot ( https://userbot.ai ), startup fondata da Antonio Giarrusso, Jacopo Paoletti, Marco Muracchioli e Ricardo Antonio Piana e partecipata dal Politecnico di Milano attraverso Polihub, che sta portando avanti con successo un secondo round in equity crowdfunding dopo quello già chiuso nel 2018 di mezzo milione di euro. Il gruppo, che ha già come clienti alcune grandi aziende del calibro di Open Fiber, Fendi e Pirelli, ha l'ambizione di "sgravare i nostri clienti dai lavori più ripetitivi, migliorandone al tempo stesso la qualità grazie a una combinazione fra intelligenza artificiale accoppiata a quella umana che chiamiamo intelligenza aumentata e che è molto più potente dell'AI in sé". "Non sostituiamo l'uomo, lo potenziamo", spiegano Giarrusso e Paoletti.
Userbot ha recentemente vinto 2 premi su 5 IMSA 2019 conferiti da PNICube, l'associazione che riunisce tutti gli incubatori delle università italiane. "Siamo stata l'unica startup a vincere due premi e i due con il taglio più internazionale", sottolineano i due imprenditori. Alla startup sono andati il premio Young Enterprise Initiative assegnato dall’Ambasciata di Francia in Italia che prevede una settimana in Francia per trovare networking, investitori, partnership in Francia, e il premio Bright Future Ideas Award promosso dal Department for International Trade dell’Ambasciata del Regno Unito e Consolato Britannico in Italia, congiuntamente a Smau che prevede il supporto del Consolato Britannico per trovare networking, investitori, partnership nel Regno Unito.
"Di aziende che fanno intelligenza artificiale puramente italiane, con software proprietario come il nostro, ce ne sono veramente poche. Quelle che poi hanno anche un brevetto in mano si contano davvero sulle dita di una mano", sottolineano Giarrusso e Paoletti. A livello mondiale il mercato dei software di intelligenza artificiale ha una dimensione di mercato di 9,51 miliardi di dollari, destinati a crescere fino a 118,6 miliardi di dollari nel 2025. Secondo Accenture, che ha studiato l'impatto dell'AI in 12 paesi sviluppati, l'utilizzo dell’intelligenza artificiale permetterà alle persone di sfruttare in maniera più efficiente il proprio tempo, aumentandone la produttività del 40% e portando a un potenziale raddoppio dei tassi di crescita economica entro il 2035. Sul fronte dei posti di lavoro, poi, secondo Gartner ci sarà un saldo positivo di 500mila unità, con 2,3 milioni di euro nuove posizioni che nasceranno nei prossimi due anni.
Una differenza a cui bisogna tuttavia prestare attenzione è quella fra AI e chatbot, ovvero i software progettati per simulare un'interazione con un utente umano. "È un punto su cui c'è un po' di confusione: spesso si pensa che l'intelligenza artificiale e i chatbot siano assimilabili. In realtà l'unica cosa in comune nel nostro caso è che entrambi i tipi di software si usano dentro una chat, ma mentre i bot rispondono soltanto all'interno di un sistema di regole definito, l'intelligenza artificiale che caratterizza la nostra soluzione è in grado di interpretare le domande indipendentemente da come vengono poste, visto che interpreta il linguaggio naturale, e può quindi imparare dalle risposte degli operatori umani". In sostanza, qualora un utente ponesse all'AI una domanda per cui non è in grado di elaborare una risposta, il software rinvia direttamente a un operatore umano, da cui poi auto apprenderà come comportarsi in quella circostanza. "Un'altra soluzione che abbiamo implementato riguarda i pattern comportamentali: la nostra intelligenza artificiale è in buona sostanza in grado di predire le necessità degli utenti e indirizzarli verso la risposta o l'operatore migliore attraverso il routing comportamentale". Le differenze sostanziali tra Userbot e gli altri competitor sono la nostra tecnologia alla base e l’estrema semplicità d’uso: "la nostra piattaforma è un ecosistema in grado di contenere le intelligenze artificiali, standardizzate o personalizzate dei clienti, supportandole con una serie di strumenti integrati per il customer service, l’help desk e la marketing automation".
Lo scorso anno Userbot ha già raccolto 500mila euro in una delle principali operazioni in Italia per quanto riguarda il settore dell'intelligenza artificiale e ha ora in corso una nuova campagna di equity crowdfunding su Mamacrowd (https://mamacrowd.com/projects/225/userbot ) per raccogliere altri investimenti. In una settimana erano già stati raccolti oltre 230mila euro, mentre ora la raccolta supera il mezzo milione di euro: "il nostro obiettivo - spiegano i due imprenditori - è di raggiungere una cifra vicina al milione di euro". I fondi serviranno per far crescere Userbot in due direzioni: da un lato quello del software as a service per le piccole e medie imprese, dall'altro quella dell'internazionalizzazione verso il mercato anglofono, "che ha una predisposizione all'acquisto online molto maggiore di quella italiana".
Ad oggi infatti la startup è "concentrata sul mercato delle aziende corporate, con prodotti personalizzati basati sempre sul core di Userbot", raccontano Giarrusso e Paoletti. "Questi rapporti, che abbiamo creato direttamente o attraverso dei system integrator, ci hanno permesso di irrobustire molto il prodotto. Ora vogliamo venderlo anche direttamente a piccole e medie imprese fino a 50 milioni di fatturato. La nostra soluzione agisce su due livelli: per l'azienda è una fonte di risparmi e di efficientamento, perché riduce i costi ma al tempo stesso migliora la qualità delle risposte nelle conversioni online fra aziende e persone, in particolare nel customer service".
Contenuti extra
VIDEO: https://youtu.be/LV5LxD0E-RU
FOTO DEL PRODOTTO: https://drive.google.com/open?id=1TAaxmxjky6ujnWg6G4AYfnsPEGQaIDFt
WEB SITE: https://userbot.ai e https://invest.userbot.ai
Userbot ha recentemente vinto 2 premi su 5 IMSA 2019 conferiti da PNICube, l'associazione che riunisce tutti gli incubatori delle università italiane. "Siamo stata l'unica startup a vincere due premi e i due con il taglio più internazionale", sottolineano i due imprenditori. Alla startup sono andati il premio Young Enterprise Initiative assegnato dall’Ambasciata di Francia in Italia che prevede una settimana in Francia per trovare networking, investitori, partnership in Francia, e il premio Bright Future Ideas Award promosso dal Department for International Trade dell’Ambasciata del Regno Unito e Consolato Britannico in Italia, congiuntamente a Smau che prevede il supporto del Consolato Britannico per trovare networking, investitori, partnership nel Regno Unito.
"Di aziende che fanno intelligenza artificiale puramente italiane, con software proprietario come il nostro, ce ne sono veramente poche. Quelle che poi hanno anche un brevetto in mano si contano davvero sulle dita di una mano", sottolineano Giarrusso e Paoletti. A livello mondiale il mercato dei software di intelligenza artificiale ha una dimensione di mercato di 9,51 miliardi di dollari, destinati a crescere fino a 118,6 miliardi di dollari nel 2025. Secondo Accenture, che ha studiato l'impatto dell'AI in 12 paesi sviluppati, l'utilizzo dell’intelligenza artificiale permetterà alle persone di sfruttare in maniera più efficiente il proprio tempo, aumentandone la produttività del 40% e portando a un potenziale raddoppio dei tassi di crescita economica entro il 2035. Sul fronte dei posti di lavoro, poi, secondo Gartner ci sarà un saldo positivo di 500mila unità, con 2,3 milioni di euro nuove posizioni che nasceranno nei prossimi due anni.
Una differenza a cui bisogna tuttavia prestare attenzione è quella fra AI e chatbot, ovvero i software progettati per simulare un'interazione con un utente umano. "È un punto su cui c'è un po' di confusione: spesso si pensa che l'intelligenza artificiale e i chatbot siano assimilabili. In realtà l'unica cosa in comune nel nostro caso è che entrambi i tipi di software si usano dentro una chat, ma mentre i bot rispondono soltanto all'interno di un sistema di regole definito, l'intelligenza artificiale che caratterizza la nostra soluzione è in grado di interpretare le domande indipendentemente da come vengono poste, visto che interpreta il linguaggio naturale, e può quindi imparare dalle risposte degli operatori umani". In sostanza, qualora un utente ponesse all'AI una domanda per cui non è in grado di elaborare una risposta, il software rinvia direttamente a un operatore umano, da cui poi auto apprenderà come comportarsi in quella circostanza. "Un'altra soluzione che abbiamo implementato riguarda i pattern comportamentali: la nostra intelligenza artificiale è in buona sostanza in grado di predire le necessità degli utenti e indirizzarli verso la risposta o l'operatore migliore attraverso il routing comportamentale". Le differenze sostanziali tra Userbot e gli altri competitor sono la nostra tecnologia alla base e l’estrema semplicità d’uso: "la nostra piattaforma è un ecosistema in grado di contenere le intelligenze artificiali, standardizzate o personalizzate dei clienti, supportandole con una serie di strumenti integrati per il customer service, l’help desk e la marketing automation".
Lo scorso anno Userbot ha già raccolto 500mila euro in una delle principali operazioni in Italia per quanto riguarda il settore dell'intelligenza artificiale e ha ora in corso una nuova campagna di equity crowdfunding su Mamacrowd (https://mamacrowd.com/projects/225/userbot ) per raccogliere altri investimenti. In una settimana erano già stati raccolti oltre 230mila euro, mentre ora la raccolta supera il mezzo milione di euro: "il nostro obiettivo - spiegano i due imprenditori - è di raggiungere una cifra vicina al milione di euro". I fondi serviranno per far crescere Userbot in due direzioni: da un lato quello del software as a service per le piccole e medie imprese, dall'altro quella dell'internazionalizzazione verso il mercato anglofono, "che ha una predisposizione all'acquisto online molto maggiore di quella italiana".
Ad oggi infatti la startup è "concentrata sul mercato delle aziende corporate, con prodotti personalizzati basati sempre sul core di Userbot", raccontano Giarrusso e Paoletti. "Questi rapporti, che abbiamo creato direttamente o attraverso dei system integrator, ci hanno permesso di irrobustire molto il prodotto. Ora vogliamo venderlo anche direttamente a piccole e medie imprese fino a 50 milioni di fatturato. La nostra soluzione agisce su due livelli: per l'azienda è una fonte di risparmi e di efficientamento, perché riduce i costi ma al tempo stesso migliora la qualità delle risposte nelle conversioni online fra aziende e persone, in particolare nel customer service".
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VIDEO: https://youtu.be/LV5LxD0E-RU
FOTO DEL PRODOTTO: https://drive.google.com/open?id=1TAaxmxjky6ujnWg6G4AYfnsPEGQaIDFt
WEB SITE: https://userbot.ai e https://invest.userbot.ai