Il Covid19 spinge su industria 4.0 e digitalizzazione. A tre anni dalla nascita la padovana Hile si appresta a chiudere il 2020 a 1 milione di euro di fatturato
Posted On November 11, 2020
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Non ci sono dubbi che l’anno 2020 verrà ricordato per la pandemia mondiale dovuta al Corona Virus, con enormi conseguenze sul piano economico e sociale. E' altrettanto vero però che la pandemia ha fatto aprire gli occhi a molti imprenditori: in un mondo con minore possibilità di spostamento, di lock down intermittenti non solo è cambiato il modo di consumare, ma sta cambiando anche il modo di produrre.
Hile, azienda di Padova attiva nell’installazione di impianti per l’automazione e l’industria 4.0, ha annunciato che a 3 anni dall’inizio dell’attività, si avvia a chiudere l’anno a 1 milione di euro di fatturato, con un organico di 10 dipendenti. Le soluzioni che Hile propone sono state implementate soprattutto nel settore alimentare, in particolare nel confezionamento della carne, nel settore lattiero caseario e nella catena del freddo, dove i consumi elevati e la necessità di tracciare la filiera fanno sì che interventi di efficienza e automazione riescono ad avere tempi brevi di rientro dell’investimento.
L’industria alimentare nel complesso ha tenuto perché è stata in grado di bilanciare le minori entrate di un settore con l’aumento di vendite registrate soprattutto nella grande distribuzione. È ovvio che per adattarsi così velocemente ai repentini cambiamenti della domanda, è necessario avere il controllo completo della produzione e del confezionamento: un esempio è dato dal packaging dei prodotti, completamente diverso se i prodotti sono destinati alla ristorazione o alla GDO. Questo è uno dei motivi del successo dell’implementazione dell’industria 4.0 nelle piccole e medie imprese italiane: se è necessario adattarsi al mercato, innovare non è più un’opzione ma diventa bisogno imminente.
Tra queste aziende c’è Freddo, azienda italiana specializzata in impianti e servizi per la refrigerazione industriale, che alla fine del 2018 ha deciso di acquistare nuovi spazi per 6600 mq a Pianezze, un paese tra Vicenza e Bassano del Grappa, dove si riuniscono gli uffici (900 mq) e lo stabilimento (5700mq) che sarà completo di macchine e dotato di sistemi di storage e di attrezzature per ottenere la massima produttività nella costruzione di impianti frigoriferi per i clienti italiani e non. La nuova sede ha richiesto una serie di progetti e competenze, tra cui l’installazione completa dell’intero impianto elettrico, sia per gli uffici che per il capannone e i magazzini, il cablaggio della rete dati e un impianto TVCC, lavori interamente affidati alla società di Padova.
Un altro esempio è un’importante azienda specializzata nella lavorazione e trasformazione di carni in preparati freschi e surgelati dalla ricetta unica, prodotti porzionati e confezionati sottovuoto, sia freschi che surgelati e tagli anatomici selezionati sottovuoto freschi o frollati. Nel 2019 l’azienda opera un importante ampliamento di circa 10.000 mq, e decide di rendere la produzione più efficiente: serve ottenere dati precisi sulla lavorazione delle carni, andando ad aggiungere la tracciabilità e avere chiaro il monitoraggio del lavoro, in funzione della partita di lavorazione: in pratica trasformare una parte dello stabilimento produttivo in una smart factory, facendo incontrare l’impianto industriale reale con il mondo virtuale, cioè l’IIoT (Internet delle cose industriale).
“Sicuramente il momento è tra i più difficili che si ricordi, ma la pandemia ha dato la consapevolezza a molti che solo innovando si riesce a restare competitivi. Hile sta crescendo proprio grazie a questo e all’impegno quotidiano del suo splendido team” conclude Enrico Sabbadin, l’iniziatore dell’azienda.
Hile, azienda di Padova attiva nell’installazione di impianti per l’automazione e l’industria 4.0, ha annunciato che a 3 anni dall’inizio dell’attività, si avvia a chiudere l’anno a 1 milione di euro di fatturato, con un organico di 10 dipendenti. Le soluzioni che Hile propone sono state implementate soprattutto nel settore alimentare, in particolare nel confezionamento della carne, nel settore lattiero caseario e nella catena del freddo, dove i consumi elevati e la necessità di tracciare la filiera fanno sì che interventi di efficienza e automazione riescono ad avere tempi brevi di rientro dell’investimento.
L’industria alimentare nel complesso ha tenuto perché è stata in grado di bilanciare le minori entrate di un settore con l’aumento di vendite registrate soprattutto nella grande distribuzione. È ovvio che per adattarsi così velocemente ai repentini cambiamenti della domanda, è necessario avere il controllo completo della produzione e del confezionamento: un esempio è dato dal packaging dei prodotti, completamente diverso se i prodotti sono destinati alla ristorazione o alla GDO. Questo è uno dei motivi del successo dell’implementazione dell’industria 4.0 nelle piccole e medie imprese italiane: se è necessario adattarsi al mercato, innovare non è più un’opzione ma diventa bisogno imminente.
Tra queste aziende c’è Freddo, azienda italiana specializzata in impianti e servizi per la refrigerazione industriale, che alla fine del 2018 ha deciso di acquistare nuovi spazi per 6600 mq a Pianezze, un paese tra Vicenza e Bassano del Grappa, dove si riuniscono gli uffici (900 mq) e lo stabilimento (5700mq) che sarà completo di macchine e dotato di sistemi di storage e di attrezzature per ottenere la massima produttività nella costruzione di impianti frigoriferi per i clienti italiani e non. La nuova sede ha richiesto una serie di progetti e competenze, tra cui l’installazione completa dell’intero impianto elettrico, sia per gli uffici che per il capannone e i magazzini, il cablaggio della rete dati e un impianto TVCC, lavori interamente affidati alla società di Padova.
Un altro esempio è un’importante azienda specializzata nella lavorazione e trasformazione di carni in preparati freschi e surgelati dalla ricetta unica, prodotti porzionati e confezionati sottovuoto, sia freschi che surgelati e tagli anatomici selezionati sottovuoto freschi o frollati. Nel 2019 l’azienda opera un importante ampliamento di circa 10.000 mq, e decide di rendere la produzione più efficiente: serve ottenere dati precisi sulla lavorazione delle carni, andando ad aggiungere la tracciabilità e avere chiaro il monitoraggio del lavoro, in funzione della partita di lavorazione: in pratica trasformare una parte dello stabilimento produttivo in una smart factory, facendo incontrare l’impianto industriale reale con il mondo virtuale, cioè l’IIoT (Internet delle cose industriale).
“Sicuramente il momento è tra i più difficili che si ricordi, ma la pandemia ha dato la consapevolezza a molti che solo innovando si riesce a restare competitivi. Hile sta crescendo proprio grazie a questo e all’impegno quotidiano del suo splendido team” conclude Enrico Sabbadin, l’iniziatore dell’azienda.