Il cinema dalla parte degli ultimi alla Biblioteca Europea di Roma
Posted On June 19, 2023
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L’evento in questione è stata la presentazione del volume di Sergio Battista dal titolo che non nasconde misteri riguardo al suo contenuto, Il cinema dalla parte degli ultimi – uno sguardo etico, edito nel giugno del 2022 dalla casa editrice fiorentina Porto Seguro.
Il volume, già alla sua seconda ristampa, durante il suo anno di vita ha collezionato importanti riconoscimenti in Premi letterari di rilevanza nazionale. Secondo classificato al Premio di Narrativa e Saggistica “Il Delfino” di Tirrenia, Premio Letteratura e Cinema al Concorso letterario “La Ginestra” di Firenze, finalista non vincitore nel Contropremio Carver con cerimonia di proclamazione nella prestigiosa cornice del Salone Internazionale del Libro di Torino nel maggio 2023.
La presentazione che ha avuto luogo presso la Biblioteca Europea, davanti ad un pubblico attento e interessato, ha visto la partecipazione in qualità di relatore del regista Alessio Cremonini, che dopo una carriera di sceneggiatore per cinema e televisione è asceso alla notorietà con il bel film Sulla mia pelle che ripercorre gli ultimi sette giorni di vita di Stefano Cucchi. Oltre all’esposizione dei capitoli del libro e soprattutto delle motivazioni che hanno spinto l’autore ad interessarsi alla tematica, il dialogo con Cremonini si è concretizzato circa le differenze produttive che si registrano tra il cinema del passato e l’attualità, come il cinema stesso è caduto nel tritacarne del profitto sopra a tutto a scapito dell’esercizio di una funzione critica che dovrebbe invece essere segno distintivo di una democrazia viva e in salute.
Ciò che è emerso in oltre un’ ora di incontro, in sintesi, riguarda il fatto che il cinema fin dalle origini è stato uno strumento utilizzato anche per dar voce a quelle realtà marginali che non trovavano spazio nella narrazione ufficiale, ponendosi come momento di riflessione critica finalizzata a un confronto dai toni democratici all’interno della società.
In questo contesto, il presente volume propone una lettura storiografica dei momenti più significativi di quel cinema che si può definire etico, non disdegnando interazioni e confluenze con la fotografia, con la letteratura e con le altre arti. Ciò che principalmente si intende indagare attraverso questo processo di pensiero è il rapporto tra pensiero egemone e classi subordinate nel corso degli anni. Partendo dai primordi della settima arte, passando per l’epopea del cinema muto fino ad arrivare al Neorealismo, secondo Bazin pietra miliare del cosiddetto cinema della modernità, e continuando il percorso che da Rossellini conduce a Paolo Benvenuti, Ken Loach e ancora oltre ai fratelli Dardenne, Pasquale Scimeca e Andrea Segre, l’autore si interroga sull’aspetto riguardante il fatto se questo tipo di cinema abbia ancora una funzione critica e interattiva con la società di riferimento e soprattutto se è capace ancora di comunicare in maniera proficua con una sempre più sfuggente contemporaneità erede della post-modernità. Il cinema dalla parte degli ultimi, in conclusione, è un viaggio che attraversa più decadi, a partire dalla nascita del cinematografo fino a giungere ai nostri giorni, il cui scopo è di dare rilievo a tutti quei film, tutte quelle storie che nel tempo hanno subito censure e divieti perché evidenziavano aspetti della società sgraditi al mainstream: ovvero la visione del mondo da parte "degli ultimi", delle donne, dei poveri, dei diseredati, dei migranti.
Il volume in oggetto è stato pensato originariamente come un lavoro di divulgazione culturale, non tanto rivolto agli addetti ai lavori (che già dovrebbero essere a conoscenza dei fatti narrati) ma bensì indirizzato ad appassionati di cinema e di studi storico-sociali, su un tema del quale si parla sempre meno e del quale invece reputo necessario riaprire un confronto, proprio in questa fase storica dove alcuni punti fermi che sembravano conquistati, inamovibili e strutturanti la nostra democrazia, cominciano pericolosamente a vacillare.
Sergio Battista, nato a Roma il 27.02.1969 è in possesso di una Laurea Magistrale in Scienze dello Spettacolo, conseguita presso l’Università degli studi di Roma Tor Vergata con una tesi in Storiografia cinematografica dal titolo: “Storia, documento, immagine nel cinema di Paolo Benvenuti” con la votazione di 110/110 e Lode e di un Diploma conseguito presso il Conservatorio di S. Cecilia di Roma. Svolge attività come musicista professionista e docente, interessi professionali ai quali ha affiancato l’attività di redattore dapprima sulla testata on line Brainstorming culturale e attualmente presso Gufetto Magazine. È membro di giuria dell’Italia Green Film Festival. È attivo, inoltre, come fotografo di scena: in questo ambito ha avuto occasione di esporre in mostre fotografiche collettive e personali a Roma, Civitavecchia, Milano, La Spezia, Barcellona, Cordoba. Nel 2017 ha pubblicato per Cultura e dintorni Editore, il libro fotografico La voce delle donne - Considerazioni al femminile riguardo alla violenza di genere, del quale ha realizzato anche una mostra fotografica esposta nel maggio 2017 presso la Casa Internazionale delle Donne di Roma.
Il volume, già alla sua seconda ristampa, durante il suo anno di vita ha collezionato importanti riconoscimenti in Premi letterari di rilevanza nazionale. Secondo classificato al Premio di Narrativa e Saggistica “Il Delfino” di Tirrenia, Premio Letteratura e Cinema al Concorso letterario “La Ginestra” di Firenze, finalista non vincitore nel Contropremio Carver con cerimonia di proclamazione nella prestigiosa cornice del Salone Internazionale del Libro di Torino nel maggio 2023.
La presentazione che ha avuto luogo presso la Biblioteca Europea, davanti ad un pubblico attento e interessato, ha visto la partecipazione in qualità di relatore del regista Alessio Cremonini, che dopo una carriera di sceneggiatore per cinema e televisione è asceso alla notorietà con il bel film Sulla mia pelle che ripercorre gli ultimi sette giorni di vita di Stefano Cucchi. Oltre all’esposizione dei capitoli del libro e soprattutto delle motivazioni che hanno spinto l’autore ad interessarsi alla tematica, il dialogo con Cremonini si è concretizzato circa le differenze produttive che si registrano tra il cinema del passato e l’attualità, come il cinema stesso è caduto nel tritacarne del profitto sopra a tutto a scapito dell’esercizio di una funzione critica che dovrebbe invece essere segno distintivo di una democrazia viva e in salute.
Ciò che è emerso in oltre un’ ora di incontro, in sintesi, riguarda il fatto che il cinema fin dalle origini è stato uno strumento utilizzato anche per dar voce a quelle realtà marginali che non trovavano spazio nella narrazione ufficiale, ponendosi come momento di riflessione critica finalizzata a un confronto dai toni democratici all’interno della società.
In questo contesto, il presente volume propone una lettura storiografica dei momenti più significativi di quel cinema che si può definire etico, non disdegnando interazioni e confluenze con la fotografia, con la letteratura e con le altre arti. Ciò che principalmente si intende indagare attraverso questo processo di pensiero è il rapporto tra pensiero egemone e classi subordinate nel corso degli anni. Partendo dai primordi della settima arte, passando per l’epopea del cinema muto fino ad arrivare al Neorealismo, secondo Bazin pietra miliare del cosiddetto cinema della modernità, e continuando il percorso che da Rossellini conduce a Paolo Benvenuti, Ken Loach e ancora oltre ai fratelli Dardenne, Pasquale Scimeca e Andrea Segre, l’autore si interroga sull’aspetto riguardante il fatto se questo tipo di cinema abbia ancora una funzione critica e interattiva con la società di riferimento e soprattutto se è capace ancora di comunicare in maniera proficua con una sempre più sfuggente contemporaneità erede della post-modernità. Il cinema dalla parte degli ultimi, in conclusione, è un viaggio che attraversa più decadi, a partire dalla nascita del cinematografo fino a giungere ai nostri giorni, il cui scopo è di dare rilievo a tutti quei film, tutte quelle storie che nel tempo hanno subito censure e divieti perché evidenziavano aspetti della società sgraditi al mainstream: ovvero la visione del mondo da parte "degli ultimi", delle donne, dei poveri, dei diseredati, dei migranti.
Il volume in oggetto è stato pensato originariamente come un lavoro di divulgazione culturale, non tanto rivolto agli addetti ai lavori (che già dovrebbero essere a conoscenza dei fatti narrati) ma bensì indirizzato ad appassionati di cinema e di studi storico-sociali, su un tema del quale si parla sempre meno e del quale invece reputo necessario riaprire un confronto, proprio in questa fase storica dove alcuni punti fermi che sembravano conquistati, inamovibili e strutturanti la nostra democrazia, cominciano pericolosamente a vacillare.
Sergio Battista, nato a Roma il 27.02.1969 è in possesso di una Laurea Magistrale in Scienze dello Spettacolo, conseguita presso l’Università degli studi di Roma Tor Vergata con una tesi in Storiografia cinematografica dal titolo: “Storia, documento, immagine nel cinema di Paolo Benvenuti” con la votazione di 110/110 e Lode e di un Diploma conseguito presso il Conservatorio di S. Cecilia di Roma. Svolge attività come musicista professionista e docente, interessi professionali ai quali ha affiancato l’attività di redattore dapprima sulla testata on line Brainstorming culturale e attualmente presso Gufetto Magazine. È membro di giuria dell’Italia Green Film Festival. È attivo, inoltre, come fotografo di scena: in questo ambito ha avuto occasione di esporre in mostre fotografiche collettive e personali a Roma, Civitavecchia, Milano, La Spezia, Barcellona, Cordoba. Nel 2017 ha pubblicato per Cultura e dintorni Editore, il libro fotografico La voce delle donne - Considerazioni al femminile riguardo alla violenza di genere, del quale ha realizzato anche una mostra fotografica esposta nel maggio 2017 presso la Casa Internazionale delle Donne di Roma.
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