A breve su Amazon Prime Video “L’ESPULSORE”, film tratto dal caso Vannini diretto da Carlo Fusco
Posted On September 6, 2023
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Il prossimo autunno uscirà il film di Carlo Fusco dedicato al caso Vannini. Si intitola “L’espulsore” ed è stato girato tra maggio e giugno di quest’anno, prodotto dalla Beskion Production LLC con sede operativa a Roma.
La scelta di Beskion Production LLD è stata frutto della volontà dell’amministratore della società Fabio Mancini. Fabio Mancini è un noto ed eclettico imprenditore romano che ha deciso di percorrere anche la strada della cinematografia e di investire sul cinema non solo per seguire la sua passione ma anche perché crede che il cinema italiano debba essere assolutamente sostenuto e incentivato, soprattutto quando si tratta di scommettere su un regista capace qual è Carlo Fusco e su artisti italiani preparati e di indiscusso valore artistico.
Carlo Fusco, il regista della pellicola che vive fra Anzio e Los Angeles, si è ispirato ad una delle storie di cronaca che hanno sconvolto il litorale romano e l’opinione pubblica negli ultimi anni. Il film di Carlo Fusco ripercorre la narrazione della storia di cronaca nota nel Paese restando fedele ai fatti, ai dialoghi e alle responsabilità emersi dalle sentenze del Tribunale.
Marco Vannini è morto all’età di 20 anni, nella notte tra il 17 e il 18 maggio 2015, all’interno della villetta di Ladispoli dove la fidanzata Martina viveva con la famiglia. Al delitto ha partecipato l’intera famiglia Ciontoli come emerge dalle cronache giudiziarie esaminate e rilette nel film di Fusco. Per questo omicidio, nel maggio 2021, sono state pronunciate le condanne definitive a 14 anni per il padre della ragazza Antonio Ciontoli, a 9 anni e 4 mesi per la moglie Maria Pezzillo e i figli Martina e Federico. Fusco si è ispirato a questa terribile vicenda ricostruendola attraverso le varie sentenze.
“La sceneggiatrice Leva Lykos, pluripremiata per la sceneggiatura “ The Final Code”, altra storia tratta dal caso Joseph Fritzel – spiega Fusco – è rimasta fedele alle sentenze, tenendole in considerazione dalla prima all’ultima. Abbiamo raccontato, quindi, la vicenda basandoci su di esse. Il film, che è costituito da un lungometraggio della durata di 87 minuti, è girato più che altro in interni. La location principale è la villa dove si è consumata la tragedia e i dialoghi sono stati ispirati dalla ritenuta verosimiglianza della sceneggiatrice che ha interpretato in modo accurato e sensibile l’intera vicenda. In alcuni casi le conversazioni sono state tratte dalle registrazioni dei carabinieri e del 118 rese pubbliche in varie trasmissioni televisive. Le riprese sono durate quattro settimane e lo stile è quello a “schiaffo” trovare un effetto “realtà” che possa coinvolgere il pubblico a cui è destinato il film e per tentare di interpretare il Manifesto di Dogma 95, espressione dei registi olandesi Lars von Trier e Thomas Vinterberg fondatori del Movimento a Copenaghen il 13 marzo 1995".
“Per gli altri film - racconta Fusco - ho lavorato molto all’estero; molti li ho girati in inglese con attori americani e sono stati film che hanno avuto anche un buon successo all’estero, in modo particolare il film THE SLIDER distribuito negli Stati Uniti dalla Sony Pictures. Stavolta gli attori sono italiani, alcuni di loro alla prima esperienza davanti alla camera e mi sono basato su una brutta storia di cronaca avvenuta sul litorale romano perché la narrativa è interessante e offre spunti di riflessione profondi sull’agire umano. Il lungometraggio è stato girato in provincia di Palermo per valorizzare una Regione che si avvicinava nei luoghi e nello spirito alla situazione che si intendeva rappresentare. Inoltre ho scelto questa regione dove ho realizzato anche altri film perché è molto accogliente e piacevole. Il titolo del film, “L’espulsore”, si lega al meccanismo delle armi da fuoco da cui esce il bossolo, quindi legato al meccanismo di un arma ben conosciuto da chi la possiede e l’ho scelto per l’ambivalenza del significato in relazione alla storia narrata.”
Nel cast Leva Lykos, Franco Vella, Daniela Pupella, Tommaso Ferrandina, Alyssa Keta, Andrea Firicano, Matteo Immesi, Alessandra Paganelli, Francesco David Clemente, Francesco Russo, Federico Cimo, Giovanna Macaluso , Zerilli Sandra, Ciro Chimento, Terranova Martino, Ivan Francaviglia.
Fusco nella sua carriera cinematografica ha vinto svariati Festival soprattutto negli Stati Uniti citiamo il LAFA di Los Angeles e Accolade Global Film Competition ed ha diretto attori del calibro di Danny Glover , Michael Madsen, John Savage, Franco Nero e tanti altri. A fronte di questa spiccata competenza artistica Fabio Mancini ha deciso di puntare su Carlo Fusco e di posare su questo valido regista le basi della sua nuova avventura imprenditoriale.
La scelta di Beskion Production LLD è stata frutto della volontà dell’amministratore della società Fabio Mancini. Fabio Mancini è un noto ed eclettico imprenditore romano che ha deciso di percorrere anche la strada della cinematografia e di investire sul cinema non solo per seguire la sua passione ma anche perché crede che il cinema italiano debba essere assolutamente sostenuto e incentivato, soprattutto quando si tratta di scommettere su un regista capace qual è Carlo Fusco e su artisti italiani preparati e di indiscusso valore artistico.
Carlo Fusco, il regista della pellicola che vive fra Anzio e Los Angeles, si è ispirato ad una delle storie di cronaca che hanno sconvolto il litorale romano e l’opinione pubblica negli ultimi anni. Il film di Carlo Fusco ripercorre la narrazione della storia di cronaca nota nel Paese restando fedele ai fatti, ai dialoghi e alle responsabilità emersi dalle sentenze del Tribunale.
Marco Vannini è morto all’età di 20 anni, nella notte tra il 17 e il 18 maggio 2015, all’interno della villetta di Ladispoli dove la fidanzata Martina viveva con la famiglia. Al delitto ha partecipato l’intera famiglia Ciontoli come emerge dalle cronache giudiziarie esaminate e rilette nel film di Fusco. Per questo omicidio, nel maggio 2021, sono state pronunciate le condanne definitive a 14 anni per il padre della ragazza Antonio Ciontoli, a 9 anni e 4 mesi per la moglie Maria Pezzillo e i figli Martina e Federico. Fusco si è ispirato a questa terribile vicenda ricostruendola attraverso le varie sentenze.
“La sceneggiatrice Leva Lykos, pluripremiata per la sceneggiatura “ The Final Code”, altra storia tratta dal caso Joseph Fritzel – spiega Fusco – è rimasta fedele alle sentenze, tenendole in considerazione dalla prima all’ultima. Abbiamo raccontato, quindi, la vicenda basandoci su di esse. Il film, che è costituito da un lungometraggio della durata di 87 minuti, è girato più che altro in interni. La location principale è la villa dove si è consumata la tragedia e i dialoghi sono stati ispirati dalla ritenuta verosimiglianza della sceneggiatrice che ha interpretato in modo accurato e sensibile l’intera vicenda. In alcuni casi le conversazioni sono state tratte dalle registrazioni dei carabinieri e del 118 rese pubbliche in varie trasmissioni televisive. Le riprese sono durate quattro settimane e lo stile è quello a “schiaffo” trovare un effetto “realtà” che possa coinvolgere il pubblico a cui è destinato il film e per tentare di interpretare il Manifesto di Dogma 95, espressione dei registi olandesi Lars von Trier e Thomas Vinterberg fondatori del Movimento a Copenaghen il 13 marzo 1995".
“Per gli altri film - racconta Fusco - ho lavorato molto all’estero; molti li ho girati in inglese con attori americani e sono stati film che hanno avuto anche un buon successo all’estero, in modo particolare il film THE SLIDER distribuito negli Stati Uniti dalla Sony Pictures. Stavolta gli attori sono italiani, alcuni di loro alla prima esperienza davanti alla camera e mi sono basato su una brutta storia di cronaca avvenuta sul litorale romano perché la narrativa è interessante e offre spunti di riflessione profondi sull’agire umano. Il lungometraggio è stato girato in provincia di Palermo per valorizzare una Regione che si avvicinava nei luoghi e nello spirito alla situazione che si intendeva rappresentare. Inoltre ho scelto questa regione dove ho realizzato anche altri film perché è molto accogliente e piacevole. Il titolo del film, “L’espulsore”, si lega al meccanismo delle armi da fuoco da cui esce il bossolo, quindi legato al meccanismo di un arma ben conosciuto da chi la possiede e l’ho scelto per l’ambivalenza del significato in relazione alla storia narrata.”
Nel cast Leva Lykos, Franco Vella, Daniela Pupella, Tommaso Ferrandina, Alyssa Keta, Andrea Firicano, Matteo Immesi, Alessandra Paganelli, Francesco David Clemente, Francesco Russo, Federico Cimo, Giovanna Macaluso , Zerilli Sandra, Ciro Chimento, Terranova Martino, Ivan Francaviglia.
Fusco nella sua carriera cinematografica ha vinto svariati Festival soprattutto negli Stati Uniti citiamo il LAFA di Los Angeles e Accolade Global Film Competition ed ha diretto attori del calibro di Danny Glover , Michael Madsen, John Savage, Franco Nero e tanti altri. A fronte di questa spiccata competenza artistica Fabio Mancini ha deciso di puntare su Carlo Fusco e di posare su questo valido regista le basi della sua nuova avventura imprenditoriale.